MA IO COSA VOGLIO FARE DA GRANDE? - ¿QUÉ QUIERO SER CUANDO CREZCA?

MA IO COSA VOGLIO FARE DA GRANDE? - ¿QUÉ QUIERO SER CUANDO CREZCA?

Un día descubrí que la vida te hace regalos. Este es uno de ellos. Bienvenida a esta casa Sofia Cappellari.

Un giorno ho scoperto che la vita ti fa dei doni. Questo è uno di loro. Benvenuta in questa casa Sofia Cappellari.

BUON VIAGGIO SOFIA

Vorrei iniziare così, partendo da una domanda che, si sa, prima o poi tutti si faranno almeno una volta nella vita. “Non so”, “ci penserò” o “bella domanda!” sono le classiche risposte che la maggioranza si dà, compresa la sottoscritta.

Questo interrogativo da sempre ha mosso in me tante riflessioni, ma solo recentemente ho saputo trovare la mia risposta, ovvero: – Da grande voglio essere felice-. 

E da qui è partito il grande dubbio: come posso essere felice se ho perso la motivazione? Sentirsi motivati nella vita è imprescindibile, perché solo scoprendo e perseguendo il proprio scopo ci si può realizzare. E realizzarsi significa sentirsi pieni.

Non è importante il perché mi sia venuta a mancare la motivazione, le ragioni sono svariate e comuni ai più. Ciò che fa la differenza è pensare a come re-inventarsi quando succede.

Perché succede, più frequentemente di quello che si pensa.

Io credo che ogni tanto nella vita ci sia bisogno di ridefinirsi; per farlo, per me, è necessario allenarsi all’ascolto (non facile) di sé. Niente rimane immobile e immutabile, compresi noi stessi. Mi piace la frase Tempora mutantur, et nos mutamur in illisI tempi cambiano, e noi con loro. Ogni giorno, nel presente che viviamo, sta a noi decidere che direzione darci…o guardare indietro nel passato o tendere al futuro.

Dunque, ciò che ho fatto è stato questo, ascoltarmi prima di tutto. Ho scelto di dare un cambio alla mia vita, un cambio che portasse nel mio quotidiano una ventata di ossigeno puro, per risanare un po’ cuore-corpo-mente, che sempre viaggiano insieme e non possono fare a meno l’uno dell’altra.

Ho scelto di buttarmi in un percorso sconosciuto, uscendo dalla mia zona di comfort che da troppo tempo aveva iniziato a starmi stretta, perché non mi dava più quello di cui realmente avevo bisogno (…capita!).

Partendo dalla mia vocazione personale e professionale, ho scoperto che per stare bene avrei dovuto intraprendere una strada che mi connettesse realmente alla persona che ero e che avrei voluto essere. Perché spesso essere coerenti con sé stessi porta a fare delle scelte non sempre vantaggiose, a volte scomode e rischiose. Però ne vale il prezzo del proprio benessere. 

Mi sono domandata: nella propria vita è più importante focalizzarsi su cosa voler ottenere o su cosa voler dare? Ho scelto la seconda via, e se all’inizio avevo timore di sbagliarmi, ora ne sono convinta più che mai.

Ho scelto di donare il mio tempo e le mie energie per un progetto che ha letteralmente fatto rinascere in me la voglia e l’entusiasmo di essere educatrice, capitando in un posto in cui l’aria che si respira sembra quasi magica. E il suo nome, “Magea”, ne conferma la caratteristica.

Tutto a Magea profuma di positività. Ed è ciò che si vive insieme ai bambini di questa scuola, dove l’imperativo è: relazione positiva, prendendosi cura di sé e degli altri con amore.

Stare qui per me significa questo, riscoprire quel tipo di amore di cui il mondo, e la scuola in generale, ha veramente bisogno. Attraverso di esso, cambiare è possibile. Tu cambi, cresci, aumenti consapevolezze, e si modifica anche la realtà intorno a te.

L’opportunità di scrivere questo Blog è nata proprio così: dall’amore di un bambino che ha parlato di me alla sua fantastica mamma, la quale mi ha aperto le braccia con incredibile disponibilità e generosità.

Grazie Juan, perché senza saperlo mi hai fatto un regalo immenso.

Credo fermamente che i bambini come te siano destinati a diventare quei futuri adulti che cambieranno il mondo. Un mondo meno cinico e più aperto alle possibilità, un mondo più rispettoso e all’insegna dell’amore.

Me gustaría comenzar así, empezando por una pregunta que, ya se sabe, tarde o temprano todo el mundo se hará al menos una vez en la vida. “No sé”, “lo pensaré” o “¡buena pregunta!” son las respuestas clásicas que la mayoría da, incluida la mía.

Este interrogante desde siempre me ha movido muchas reflexiones, pero solo recientemente he sabido encontrar mi respuesta, o sea: – “De grande quiero ser feliz-.”

Y de ahí surgió la gran duda: ¿cómo puedo ser feliz si he perdido la motivación? Sentirse motivado en la vida es imprescindible, porque solo descubriendo y persiguiendo el propio objetivo se puede realizar. Y realizarse es sentirse pleno.

No importa por qué perdí la motivación, las razones son variadas y comunes a la mayoría. Lo que marca la diferencia es pensar en cómo re-inventar cuando sucede.

Porque sucede, con más frecuencia de lo que se piensa.

Yo creo que en la vida hay necesidad de redefinirse de vez en cuando; para hacerlo, para mí, es necesario entrenar a la escucha de sí mismo (nada fácil). Nada permanece inmóvil e inmutable, incluidos nosotros mismos. Me gusta la frase Tempora mutantur, et nos mutamur in illis. Los tiempos cambian, y nosotros con ellos. Cada día, en el presente que vivimos, depende de nosotros decidir qué dirección dar…o mirar hacia atrás en el pasado o tender hacia el futuro.

Así que lo que hice fue esto, escucharme primero. Elegí dar un cambio a mi vida, un cambio que trajera en mi día a día un soplo de oxígeno puro, para sanar un poco corazón-cuerpo-mente, que siempre viajan juntos y no pueden prescindir el uno del otro.

Elegí lanzarme a una ruta desconocida, saliendo de mi zona de confort que desde hace demasiado tiempo había empezado a quedarme estrecha, porque ya no me daba lo que realmente necesitaba (…sucede!)

Partiendo de mi vocación personal y profesional, descubrí que para estar bien tendría que tomar un camino que me conectara realmente con la persona que era y que quería ser. Porque a menudo ser coherente consigo mismo lleva a tomar decisiones no siempre beneficiosas, a veces incómodas y arriesgadas. Pero cuesta el precio de tu bienestar. 

Me he preguntado: ¿es más importante en la propia vida enfocarse en lo que quieres obtener o en lo que quieres dar? Elegí la segunda opción, y si al principio tenía miedo de equivocarme, ahora estoy más convencida que nunca.

Elegí donar mi tiempo y mis energías para un proyecto que literalmente hizo renacer en mí el deseo y el entusiasmo de ser educadora, capitaneando en un lugar donde el aire que se respira parece casi mágico. Y su nombre, “Magea”, confirma la característica.

Todo en Magea huele a positividad. Y es lo que se vive junto a los niños de esta escuela, donde el imperativo es: relación positiva, cuidándose a sí mismo y a los demás con amor.

Estar aquí para mí significa esto, redescubrir el tipo de amor que el mundo, y la escuela en general, realmente necesita. A través de él, el cambio es posible. Usted cambia, crece, aumenta la conciencia, y también cambia la realidad a su alrededor.

La oportunidad de escribir este Blog nació precisamente así: del amor de un niño que habló de mí a su fantástica madre, la cual me abrió los brazos con increíble disponibilidad y generosidad.

Gracias Juan, porque sin saberlo me has hecho un regalo inmenso.

Creo firmemente que los niños como tú están destinados a convertirse en los futuros adultos que cambiarán el mundo. Un mundo menos cínico y más abierto a las posibilidades, un mundo más respetuoso y lleno de amor.

"Tempora mutantur, et nos mutamur in illis"
3conlasmaletasacuestas_lotarioI
Lotario I
Emperador